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martedì 25 novembre 2008

Expo affare colossale per le mafie?

L'Expo potrebbe diventare un affare colossale per le mafie, in particolare per la 'ndrangheta ben radicata in Lombardia. A lanciare l'allarme sono gli organizzatori della Carovana antimafie Lombardia (Arci, Libera e Avviso pubblico-Enti locali e regionali per la formazione civile contro le mafie), che inizierà domani dall'Ortomercato di Milano e, fino al 4 dicembre, toccherà altre 7 province (vedi lancio successivo). "Siamo in un tempo di crisi economica e chi ha liquidità risulta favorito nella corsa ad aggiudicarsi i lavori, in particolare i subappalti -afferma Nando Dalla Chiesa, presidente onorario di Libera-. Per questo chiediamo che il Consiglio comunale istituisca la commissione antimafia, che avrebbe il compito di monitorare e prevenire i rischi di infiltrazione".
La Lombardia è la terza regione per numero di aziende confiscate alla criminalità organizzata (153), preceduta solo da Sicilia (407) e Campania (206), mentre è quarta nella classifica delle regioni per i beni immobili confiscati (587), dopo Sicilia (3.783), Campania (1.213), Calabria (1.169) e Puglia (612) (dati del Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali). "Sono dati che dimostrano quanto sono radicate mafia e 'ndragheta in Lombardia -aggiunge Lorenzo Frigerio, coordinatore di Libera Lombardia-. Finora il Comune non ha voluto istituire la commissione antimafia (proposta dal Pd; ndr) perché darebbe fastidio".
I ritardi già accumulati nell'organizzazione dell'Expo favoriranno le mafie. "L'esposizione si terrà fra solo 6 anni e per allora tutto dovrà essere pronto -sottolinea Gianni Biondillo, scrittore e testimonial della Carovana antimafia-. Nella corsa per arrivare in tempo, si chiuderanno molti occhi pur di finire i lavori. Per esempio, si farà finta di non vedere il lavoro nero e non ci si soffermerà troppo su chi avrà i subappalti".

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